Il CNR, molto timido nell’applicazione del D.lgs. 218/2016, tradisce la Carta Europea dei Ricercatori e prova a prelevare dai fondi acquisiti da ricercatori e tecnologi
Continua la deriva verticistica al CNR che sembra, paradossalmente, essersi rafforzata dopo l’entrata in vigore del D.lgs. n. 218/2016 e, in particolare dell’art. 2, le cui disposizioni tutti i ricercatori e tecnologi attendono di vedere concretizzate in “forme di partecipazione di ricercatori e tecnologi alle fasi decisionali per la programmazione ed attuazione della ricerca”.
Invece, nel CNR si è improvvisamente sentito il bisogno di ristrutturare la rete, senza attendere che lo Statuto concluda il suo iter con il parere del MIUR né, tanto meno, che siano promulgati dei Regolamenti che recepiscano in maniera più coraggiosa ed efficace i contenuti del D.lgs. n. 218/2016. Ancora una volta si vuole procedere con i soliti e consolidati metodi verticistici, che trasformano istituti, chiudono sedi, lasciano progetti e ricercatori senza la possibilità di poter continuare il lavoro in corso.
L’ANPRI ha chiesto con urgenza al Presidente ed ai Componenti il Consiglio di Amministrazione di arrestare questa deriva e di avviare una seria riflessione sugli istituti che coinvolga prima di tutto i ricercatori e tecnologi.
L’ANPRI ha altresì chiesto che siano elaborati ed adottati Regolamenti in grado di cogliere le opportunità del D.lgs. n. 218/2016, per poter utilizzare opportunamente le competenze e le conoscenze dei ricercatori e tecnologi nella definizione del governo e dell’organizzazione scientifica dell’Ente.
Sono ancora frutto di scelte di vertice i prelievi dai fondi che i ricercatori e tecnologi, con grande impegno e sacrificio, reperiscono all’esterno per poter fare ricerca. L’ultima iniziativa ha visto l’improvviso blocco dei fondi residui 2014, molti dei quali su progetti ancora attivi. Le motivazioni dei prelievi sono le più varie, sempre comunque derivanti da scelte non condivise, che potrebbero creare problemi non solo all’attività di ricerca in corso, ma anche alla possibilità di corretta rendicontazione dei progetti in fase di audit.
L’ANPRI infine ha chiesto che siano inserite in maniera chiara nei Regolamenti le “regole sostanziali”, condivise con ricercatori e tecnologi, cui l’Ente dovrà attenersi per eventuali prelievi da fondi acquisiti da ricercatori e tecnologi.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 11 del 29 settembre 2017
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